La coltura in montagna
Il crocus sativus -
nome scientifico del pregiato bulbo- ama, e si esprime meglio, quando gli inverni
sono più rigidi e le estati calde, escursione termica tipica di questo territorio. Allo
stesso tempo lo zafferano patisce, nel corso delle fasi fenologiche e della sua
crescita, i ristagni d’acqua e la grande umidità. Rischio che, in Val d’Ossola, non si
corre. La nostra coltivazione si sviluppa a fondovalle, là dove i fiori guardano le
montagne. Un terreno che abbiamo scelto perché sabbioso e ricco di ferro, proprio
come questo prezioso bulbo chiede.
Solo così, allo scadere dell’autunno e con l’inizio dell’inverno, la terra può accogliere
il viola che costella i campi. Fiori, esercizi artistici e cromatici, che curano gli occhi e
sono pronti a promettere lo stesso effetto nei piatti.