IL NOSTRO ZAFFERANO

La coltura in montagna

Il crocus sativus - nome scientifico del pregiato bulbo- ama, e si esprime meglio, quando gli inverni sono più rigidi e le estati calde, escursione termica tipica di questo territorio. Allo stesso tempo lo zafferano patisce, nel corso delle fasi fenologiche e della sua crescita, i ristagni d’acqua e la grande umidità. Rischio che, in Val d’Ossola, non si corre. La nostra coltivazione si sviluppa a fondovalle, là dove i fiori guardano le montagne. Un terreno che abbiamo scelto perché sabbioso e ricco di ferro, proprio come questo prezioso bulbo chiede.
Solo così, allo scadere dell’autunno e con l’inizio dell’inverno, la terra può accogliere il viola che costella i campi. Fiori, esercizi artistici e cromatici, che curano gli occhi e sono pronti a promettere lo stesso effetto nei piatti.

Il ruolo dell’uomo

175 mila fiori, 700 ore di lavoro manuale, 400 delle quali servono solo per la separazione degli stimmi. Numeri che definiscono il necessario per produrre un chilo di zafferano, il più pregiato tra i bulbi.
Non è una questione di bilanci ma di tempo: quello che l’uomo dedica alla coltivazione del prezioso zafferano. Ma, ancora una volta, nel caso di DEA, è la montagna a conferirgli il valore assoluto.

Proprietà benefiche

Ricco di antiossidanti: lo zafferano aiuta a combattere lo stress ossidativo nel corpo, supportando la salute generale. Ma non solo. Lo zafferano contribuisce alla felicità quotidiana: si dice contribuisca a migliorare l’umore e ad alleviare i sintomi della depressione. Utile anche per le sue proprietà antinfiammatorie, favorisce anche la digestione e migliora la salute cardiovascolare. Insomma, un alleato del benessere.

In cucina

Primi, secondi, dolci o infusi. La più nota tra le interpretazioni è quella del risotto per cui gli stimmi del prezioso bulbo possono essere integrati all’interno del brodo caldo così da cuocere il riso verso un piatto cremoso e avvolgente. Ma lo zafferano si sposa bene anche con le zuppe al pomodoro o di legumi. Da provare in budini, gelati o dolci al cucchiaio. O semplicemente per aromatizzare il burro.