PRÜNENT, IL NEBBIOLO EROICO

Viticoltura Eroica

Per viticoltura eroica si intendono quelle coltivazioni che avvengono in luoghi distinti per pendenze superiori del 30%, altitudini superiori ai 500 metri sul livello del mare o coltivazioni su gradoni e terrazzamenti. Proprie anche della cura del Prünent e della famiglia Stratta.
Infatti, noi di DEA perseguiamo anche, là dove è possibile, la coltivazione tradizionale a filare . Ancora una volta, questa porta con sé l’esclusiva manualità dell’uomo-viticoltore. Perché è nostro compito selezionare e lavorare assieme alla Natura: toppia o filare secondo ciò che più si confà al terroir e al lavoro. Nel rispetto  di entrambi.

Il Prünent

Il volto più sconosciuto del Nebbiolo si cela in Val D’Ossola, dove abita la gastronomia piemontese tutta da scoprire. Lì regna il Prünent, definizione di autoctona varietà, di cui si hanno tracce fin dal 1309, e prospettiva inedita sul re dei vitigni piemontesi: la freschezza, la sapidità e la mineralità che solo la terra di montagna può elargire si sommano alla rosa e alla violetta, alle spezie e alle note lievi balsamiche tipiche del Nebbiolo, in un’intensità senza pari. L’escursione termica tra il giorno e la notte, d’altronde, scandisce il nostro lavoro e rende unica l’intera varietà.

Alti grappoli

Un altro Nebbiolo, letteralmente. Lo stesso vitigno che origina i certo più noti Nebbiolo, Barbaresco e Barolo, qui in Valle Ossola, genera il Prünent. Un nome che, non a caso, trele varie ipotesi, sembra derivi dal latino “pruina”, ovvero dalla brina, o nebbia, che all’alba ricopre i suoi acini violacei. Ma altresì un Nebbiolo più arduo da coltivare, come si confà alla viticoltura montana: le sue viti sono costrette a piccoli appezzamenti e ai terrazzamenti, ovvero i tipici muri a secco, nonché alla lavorazione unicamente manuale.
Produzioni limitate, insomma, fanno del nostro Prünent un’etichetta rara, che deriva da tutte le tecniche e gli sforzi produttivi di cui siamo capaci. Perché ci vuole una grande conoscenza di questa Valle per coltivarvi le vigne, ma ancor di più per farlo in maniera davvero sostenibile.

L’allevamento a pergola

Sostenibilità che pare intrinseca del Prünent, a partire dal suo metodo di coltivazione storico: la toppia, o tòpia, ovvero la tradizionale vigna pergolata. Seguendo la naturale inclinazione del terreno, ottimizza il poco spazio a disposizione creandone uno sottostante, storicamente utilizzato per la coltivazione di segale, patate e fieno. Un sistema che l’ingegno contadino ha fatto proprio per adattarsi alla montagna, ma che oggi si fa quantomai ecologico, proteggendo i grappoli con una maggiore ombreggiatura. Una forma antesignana di scudo al surriscaldamento.